Articolo pubblicato il 12/10/2021 da Giuseppe Di Massa
Risposta: la due cose sono indipendenti.
Nel nostro abituale modo di parlare spesso usiamo la parola onesto per indicare qualcuno che ci abbia fatto pagare poco, frasi come "vai da loro che sono onesti" oppure "mi sembra un prezzo onesto" raramente si riferisocno ad un reale rapporto qualità/prezzo, ma quasi esclusivamente alla cifra di vendita dell'oggetto o del servizio.
Solo dopo abbiamo modo eventualmente di pentirci e di rispolverare il sempre verde "chi più spende meno spende", è capitato a tutti.
In tema di servizi immobiliarivalgono le medesime regole.
Il mondo della mediazione immobiliare è piuttosto variegato, pur senza violare alcuna normativa diverse agenzie preferiscono fornire il servizio minimo per giustificare legalmente la provvigione (a quel punto bassa), ovvero aver messo in relazione due parti che concluderanno una compravendita immobiliare.
Quindi nessun controllo della documentazione, nessun professionista incaricato di fare verifiche catastali e comunali, nessuna visura, foto mediocri, annuncio discutibile, pubblicità limitata e assistenza pari a zero. Una agenzia così potrà chiedervi, per legge, il 3% + iva, che siate venditori o acquirenti, che abbiate firmato qualcosa oppure no.
Altre agenzie, invece, scelgono la strada della qualità, verifiche costanti, controlli, lettura e comprensione della documentazione, informazioni affidabili, annunci curati ed a grande visibilità nonchè assistenza post vendita, capacità di collaborare con professionisti (mediatori creditizio, notaio, architetto ecc) a tutto beneficio delle parti. Agenzie così solitamente chiedono il 4% + iva (sotto i 100mila di vendita da 3 a 4 mila in misura fissa).
Costano di più, ma sono più oneste.
Si perchè lasciare i clienti da soli di fronte alle difficoltà inevitabili durante una compravendita è legale, ma immorale.
Demandare le verifiche ed i controlli ad altri, magari dopo aver incassato la provvigione è legale, ma disonesto.