STUFA A PELLET IN CONDOMINIO, QUANDO SI E QUANDO NO.

STUFA A PELLET IN CONDOMINIO, QUANDO SI E QUANDO NO.

Articolo pubblicato il 10/09/2022 da Giuseppe Di Massa

Da circa un decennio non c'è argomento più attuale del risparmio energetico.

I modi per scaldare un immobile sono moltissimi, ma uno in particolare è oggetto di interesse proprio di recente, viste le note vicende internazionali: la stufa a pellet.

E' molto più comoda della stufa a legna, perchè carica da sola il combustibile, è digitale e richiede pochissima manutenzione. Inoltre il pellet rispetto alla legna è più facilmente reperibile e trasportabile, è economico (per ora), si può acquistare anche in piccole quantità ed è poco ingombrande essendo confezionato in sacchi.

Chi ha una seconda casa in montagna o campagna sa bene che tranne le più moderne quasi tutte nascevano dotate di stufa a legna, fecilmente sostituibile con quella a pellet.

Ma in città ci si potrebbe slacciare dal riscaldamento a gas per passare alla stufa a pellet? E sarebbe conveniente?

La risposta alla prima domanda è "si", la risposta alla seconda è "dipende dalle caratteristiche dell'immobile" (dimensioni, ubicazione ecc), ma sarà molto semplice per chiunque fare rapidi conti per capire prima se si tratti di una scelta oculata.

Ma ci sono comunque delle limitazioni e degli obblighi di legge.

In tutti i casi la stufa (o le stufe per appartamenti molto grandi) andrà installata a norma, ovvero gli scarichi dovranno arrivare a tetto, questo ovviamente aumenta i costi iniziali, soprattutto se la distanza tra appartamento e tetto è particolarmente ampia. Inoltre per avere la stufa a pellet nell'appartamento si dovrà quasi sempre rinunciare al gas, quindi passare alla cottura ad induzione (soluzione comunque consigliabile) ed allo scaldabagno ad alimentazione elettrica di nuova generazione.

Solo in alcuni casi il gas e la stufa a pellet potranno coesistere nello stesso appartamento, nel rispetto delle normative e del regolamento di condominio.

Nel caso di condominio con riscaldamento centralizzato bisogna ricordare che il distacco del singolo condomino è lecito ma lascia il condomino stesso obbligato a partecipare ai costi fissi ripartiti dall'amministrazione, nonchè quelli di manutenzione della caldaia ed impianto. 

In caso di condominio con riscaldamento autonomo ovviamente questo problema non si pone, ma restano ovviamente tutte le altre prescrizioni di Legge.

Ma quali sono i costi?

Un caldaia a pellet di buona qualità ha costi variabili in base alla potenza che esprime in termini di riscaldamento, da circa 1400 a oltre 2000 euro. L'installazione a tetto ha costi superiori a 1000 euro anche se si devono percorrere pochi piani, costo che aumenta se la distanza dal tetto è superiore e diminuisce se era già presente una caldaia a gas per riscaldamento autonomo installata a norma, perchè parte dell'impianto che va a tetto è utilizzabile senza modifiche.

Invece quali sono i risparmi?

I calcoli pre bellici, che ci auguriamo possano tornnare attuali quanto prima, erano che per un appartamento di 100 mq con una adeguata stufa a pellet si sarebbe risparmiato il 13% rispetto ad un classico impianto a metano ed oltre il 50% per impianti a gasolio o gpl.

Va anche detto che le stufe a pellet possono essere molto belle, d'arredo e rilassanti per la possibilità di vedere la fiamma libera.



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